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Lo specchio Randaccio e altri specchi di Giò Ponti

Foto dello specchio-randaccio-gio-ponti-ottone-corona

Lo specchio Randaccio non è design, se è vero quello che si dice, cioè che il design è ciò che un architetto non metterebbe mai nella propria casa.

LA CITAZIONE CORRETTA

La frase esatta è L’arte del designer consiste nel fare nelle case altrui quello che non ci si sognerebbe mai di fare nella propria ed è di Le Corbusier. Fonte

LO SPECCHIO RANDACCIO

Lo specchio Randaccio è stato progettato da Giò Ponti, che lo ha disegnato per la sua casa che si trovava in via Randaccio. L’edificio è ancora là ed è un edificio d’interesse storico e artistico, con descrizione in italiano e in inglese.

Gio Ponti ha disegnato anche La Maniglia porta modello Lama di Olivari

Le caratteristiche dello specchio Randaccio

Lo ha disegnato nel 1925 per decorare il proprio appartamento milanese. Era sulla parete della sua camera da letto.

È molto elegante, semplice e neoclassicheggiante. Ha una corona a spirale, un elemento che torna spesso in Giò Ponti. La corona è nella parte superiore. È sia legato al proprio tempo sia in grado di essere sempre attuale.

Questo specchio è considerato una delle produzioni più rappresentative di questo grande architetto.

LA CASA DI PONTI IN VIA RANDACCIO: NON SOLO LO SPECCHIIO RANDACCIO

A dire il vero, Giò Ponti non ha disegnato solo lo specchio, ma tutta la casa di via Randaccio. È stata la sua prima opera architettonica.

L’ha fatta insieme a Emilio Lancia. È un ritorno all’umanismo. Pertanto, ha molti elementi neoclassici come nicchie, urne, trabeazioni, timpani, dentellature, edicole eccetera. 

È isolata, in base a una convenzione con la Società Anonima Villini Canova, che era proprietaria del terreno. Si trova su un loto trapezoidale. Ha quattro piani.

Non proseguiamo oltre e vi invitiamo ad andarla a vedere.

ALTRI CAPOLAVORI IN ZONA

Via Randaccio si trova in zona Sempione, vicino al palazzo della Rai (in origine dell’Eiar), anch’esso di Giò Ponti, di Palazzo Terragni e di un edificio per abitazioni progettato da Bottoni. Insomma, una bella concentrazione di capolavori di architettura.

DOPO LE LEGGI DEL 1938: RIFUGIO

Vicino a via Randaccio c’è anche via Eupili. In via Eupili c’è una scuola, Anzi, c’era una scuola. ma l’edificio è ancora là ed è la sede della Fondazione Centro Di Documentazione Ebraica Contemporanea C.D.E.C. Onlus. Infatti, vi andarono studenti e insegnanti dopo le leggi razziali del 1938.

NON SOLO LO SPECCHIO RANDACCIO: LO SPECCHIO F.A. 33

Lo specchio Randaccio non è l’unico che è stato progettato da Giò Ponti. Infatti, ha fatto anche F.A. 33 per la Fontana Arte. Lo ha disegnato nel 1933.

L’F.A. 33 ha un design elegante e in grado di essere sempre attuale. Se preferite, possiamo dire che è senza tempo. È un classico e si adatta a molti tipi di arredamento.

Ha una cornice in ottone, che è molto bella. Le cornici possono essere di ottone brillante o di ottone nero.

LO SPECCHIO CHE SEMBRA UNO SCUDO

Poi c’è lo specchio che ha la forma di uno scudo. Anch’esso, come lo specchio Randaccio e l’F.A. 33 ha cornice in ottone e un design elegante. Insomma, è un opera di Gio Ponti.

Gio Ponti ha disegnato anche La Maniglia porta modello CONO di Olivari

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