Architecture, Trends

Architettura afghana contemporanea: sovietici e altro

L'archiitettura afghana contemporanea è interessante

Quando si pensa all’Afghanistan, vengono in mente vallate rocciose e moschee ma sapete che anche l’architettura afghana contemporanea è interessante?

Naturalmente, parliamo di paesaggi e skyline: lo sappiamo che sono altre le prime cose che vengono in mente quando si parla di questa terra: talebani, burqa e così via.

UN EXCURSUS STORICO

Consideriamo architettura contemporanea quella che va dalla fine del XIX secolo e arriva fino a oggi e usiamo questo criterio anche per quella afghana.

L’Afghanistan ha avuto anche influenze greche (Alessandro Magno arrivò fin là e fondò una cittadella nei pressi di Herat), persiane (faceva parte dell’Impero Achemenide) e mongole (fu invaso da Gengis Khan e da Tamerlano).

Chi tra la fine degli Anni Novanta e l’inizio del Duemila era già grande ricorderà sicuramente le immagini della distruzione delle statue buddiste da parte dei Talebani. A volte, i quartieri, gli edifici e i monumenti che non ci sono più sono interessanti come quelli che ci sono ancora.

Quelle statue probabilmente erano un retaggio dell’Impero Kuṣāṇa e dell’arrivo degli Unni Bianchi, altre tappe importanti della sua storia.

L’ARCHITETTURA CONTEMPORANEA AFGHANA: NON SOLO I SOVIETICI, MA SOPRATTUTTO LORO

Un’altra data importante della storia afghana è il 1979, quando arrivarono i sovietici, che rimasero fino al 1989.

I sovietici hanno lasciato qualcosa?

Certo, la loro idea era:

“Creare le stesse condizioni di vita in ogni città, dagli stati baltici al Pacifico, dalle rive del mare del nord al confine con l’Afghanistan.” (citazione)

Ma questo valeva anche per i territori occupati? La risposta è: sì. Infatti, se si guardano le fotografie di Kabul si possono vedere dei palazzi di cinque piani che risalgono al periodo sovietico. Oggi sono edifici prestigiosi e destinati all’élite. Gli altri abitano in case di terra battuta senza acqua e senza elettricità.

Pure la moschea di Kabul è in stile sovietico (cercate la foto su Alamy).

Anche l’aeroporto di Kabul lo dobbiamo all’Urss.

Prima e dopo i “russi”

Tuttavia, l’architettura contemporanea afghana non si limita ai sovietici e ai talebani.

Il Politecnico di Kabul è stato costruito nel 1963. Invece, il Museo di Kabul è del 1922. Si trova a otto chilometri dal centro della città e ospita una delle collezioni più importanti dell’Asia Centrale con più di 10.000 pezzi, testimonianza dell’importanza dell’Afghanistan come crocevia. È stato restaurato e riaperto nel 2004.

Prima abbiamo parlato della Cittadella di Herat. Anch’essa è stata restaurata perché l’umanità rischiava di perderla. Adesso è patrimonio dell’Unesco.

L’oggi e il domani dell’architettura contemporanea afghana

Anche l’architettura afghana del futuro potrebbe essere stimolante.

Chiudiamo menzionando l’ospedale di Kabul fatto costruire da Emergency di Gino Strada.

Articolo correlato: i Paesi più a rischio per i cambiamenti climatici.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *