Architecture, Technology

Heimtextil, i tessuti sostenibili e la realtà aumentata

 

 

L’Heimtextil è la più grande fiera internazionale del tessile per l’interior design. Si tiene a Francoforte sul Meno. Ha appena avuto luogo la versione on line. In questa occasione, il Trend Council ha fatto le sue previsioni per la stagione 2022/23, in vista dell’esposizione che si terrà dall’11 al 14 gennaio 2022.

La domanda di fondo è: I materiali sostenibili devono essere brutti e grossolani? Assolutamente no! Lo dicono anche gli esperti del settore.

L’industria dell’interior design è impaziente di ripartire. Dopo la pausa, troppo lunga, per colpa del covid-19, c’è fame di idee nuove, di scambi interpersonali e di cambiamento. L’Heimtextil di gennaio sarà quindi particolarmente importante e significativo, anche da un punto di vista simbolico.

La pandemia ha evidenziato l’importanza di una casa confortevole e ben arredata e i tessuti giocano sicuramente un ruolo fondamentale in questo. Tuttavia, anche la sostenibilità è importante.

L’HEIMTEXTIL RIPARTE DALLA SOSTENIBILITÀ

heimtextil

https://heimtextil.messefrankfurt.com/frankfurt/en/profile.html

“La sostenibilità non è più una scelta o un’aggiunta desiderabile, è un imperativo assoluto. L’impatto dannoso che noi esseri umani stiamo avendo sul pianeta è evidente. Quindi, è di fondamentale importanza che gli individui, i marchi e i produttori abbiano un approccio improntato alla sostenibilità. Questa generazione di designer emergenti ci sta invitando a sfidare il discorso mainstream sull’emergenza climatica. Stanno offrendo idee innovative e di impatto, coerentemente con il loro forte senso dei valori ambientali e sociali”. Lo ha detto Caroline Till dello studio londinese Franklin Till.

Per quanto riguarda la produzione di massa, ecco le parole di Anja Bisgaard Gaede, dell’azienda danese Trends & Business “Siamo in un periodo di trasformazione. Abbiamo ancora una produzione su larga scala ma dobbiamo cambiare e iniziare un percorso più sostenibile”.

Il Trend Council chiarisce che, affinché un prodotto sia sostenibile, non è più sufficiente attaccarci un’etichetta che dice che è ecologico. “Oggi dobbiamo pensare alla produzione in modo radicalmente diverso. Per il futuro dei tessuti per la casa è davvero importante capire il sistema intelligente della natura. Per non creare squilibri, dobbiamo imparare come la natura si equilibra effettivamente”. Lo ha detto sempre Bisgaard Gaede.

Secondo Till ci sono due strade. O conservare i materiali di origine naturale all’interno del ciclo biologico e lasciarli degradare, oppure utilizzare solo materiali sintetici che possono essere conservati interamente nel ciclo tecnico, all’interno di cicli infiniti.

“Gli oggetti del futuro non dovrebbero creare sprechi o squilibri”, ha affermato la dichiarazione video del Trend Council.

RITORNO ALLA NATURA E VIRTUALITÀ

Tessuti biodegradabili ricavati dal micelio, da interiora di animali e da rifiuti agricoli o batteri che tingono i tessuti in modo naturale sono solo alcuni esempi.

Dare importanza all’artigianato tradizionale può contribuire a un cambiamento sostenibile.

Il tessuto del futuro è reattivo. Ciò significa che può reagire e adattarsi all’ambiente e al corpo. I materiali possono entrare virtualmente in contatto con il mondo naturale. Come? Attraverso la realtà aumentata.

“Nel mondo occidentale, il nostro distacco dalla natura ci ha portato a questo stato di squilibrio ecologico”, afferma Till. “Ma la tecnologia ci può aiutare a entrare di nuovo in sintonia con la natura e a rafforzare il nostro rapporto con lei”.

Secondo Till, il futuro sta nei processi produttivi innovativi e nei beni economici digitali. Prodotti che non sono fisicamente presenti e ma solo virtualmente, attraverso la realtà aumentata.

“Le persone sono disposte a spendere grandi quantità di denaro per una casa virtuale o per abiti virtuali con cui vestire un avatar”, afferma. “Dobbiamo agire in quella direzione”.

L’HEIMTEXTIL HA FATTO EMERGERE CHE…

I quattro temi di tendenza – Deep Nature, Hyper Nature, Beyond Identity e Empowered Identity – sono uniti da un tema di base: mostrano come l’industria può utilizzare le risorse in modo più responsabile in futuro.

Ad esempio, sono stati utilizzati bucce di cipolla e noccioli di avocado per colorare dei tessuti.

Sono in corso ricerche sulla fattibilità di questi metodi per la produzione di massa.

Come saranno tessuti del futuro? Vediamo, in base a quanto è emerso all’Heimtextil Trend Council, quali dovrebbero essere le tendenze più importanti della prossima stagione per quanto concerne i colori, i materiali e le tecnologie

Colori

Toni pastello potenti come pistacchio, pesca e azzurro cielo polveroso, mescolati dolcemente con toni neutri come il grigio o il kaki pallido. Il giallo brillante e l’arancione danno un po’ di brio.

Una tavolozza vivace e iper-naturale di verdi insoliti fino al viola intenso. Questo include tonalità chiare e luminose tonalità verdi e grigie diffuse. Salmone e lampone servono per dare la spinta.

Colori essenziali e organici: toni palustri, botanici, tinte prive di coloranti come il beige sabbia o il marrone. I coloranti naturali creano sfumature blu delicate e polverose e rossi tenui. Infine, i colori primari classici (giallo, rosso, blu) si espandono con sfumature corallo, verde kiwi e lilla polveroso.

I nuovi materiali e le tecnologie

Materiali e colori naturali che possono essere ottenuti, lavorati e riutilizzati in processi circolari, come iuta, lino, canapa, pelli vegetali, pelle di palma, fibra di cocco, micelio.

Materiali responsive, materiali sintetici riciclati, fibre tecniche con texture naturali, tessuti intelligenti, strutture microscopiche, uso di tessuti digitali sostenibili.

Tecnologie tradizionali come il tufting, il punto croce, la tessitura o metodi di cucitura sperimentali.

Lavori d’artigianato tra cui arazzi tessuti a mano o versioni moderne di modelli tradizionali provenienti da tutto il mondo.

Tessuti tradizionali scandinavi come le sciarpe Fanø, i tessuti Hestedaekken, gli asciugamani da cucina ikat o i motivi klokkestrenge, magari con l’aggiunta di stampe.

Tessiture tradizionali in lana con l’aggiunta di materiali riutilizzati.

Tessuti sintetici riciclati.

Poliestere riciclato tessuto a mano, stampato in digitale o con l’uso di tecnologia leggera, così è facile da riciclare.

Utilizzo di batteri o di pigmenti vegetali naturali per la tintura.

Pigmenti che cambiano con l’uso.

Puff tessuti di cellulosa microfibrillata.

Sete tradizionali.


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Fonte

Il sito ufficiale di Heimtextil

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