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Red Sea Project, hotel nel deserto e Foster + Partners

Red Sea Project

Foto Amazon Prime Student

Un hotel tra le dune del deserto. È quello che nascerà a cento chilometri a nord-est di Umluj grazie al Red Sea Project.

Il progetto è stato affidato allo studio Foster + Partners .

Come sarà fatto il Southern Dunes Hotel

L’hotel si chiamerà Southern Dunes e farà parte del progetto Red Sea Project, con cui si vuole far sviluppare economicamente la costa occidentale dell’Arabia. Un arcipelago disabitato di novantadue isole nel Mar Rosso diventerà una località turistica.

L’hotel Southern Dunes aprirà nel 2022.

Nell’hotel Southern Dunes ci saranno 40 ville. Quaranta ville nel deserto dell’Arabia Saudita

Saranno disposte su due file per permettere di ammirare le dune.

Ci saranno anche edifici adibiti all’accoglienza, una spa, una piscina, dei ristoranti e gli alloggi per i settecento dipendenti.

I tetti delle ville saranno asimmetrici. Sugli edifici di uso comune ci saranno forme simili a ombrelli che poggeranno su colonne di legno.

Le forme dei tetti delle ville saranno ad angolo, un po’ spigolose. Invece, quelle delle parti comuni dei tetti saranno più morbide. Questo creerà un bel contrasto.

Intorno al complesso alberghiero ci sarà un paesaggio desertico.

I materiali, il clima e la leggerezza

L’hotel sarà costruito con materiali appropriati. Lo impone il fatto che sorgerà nel deserto. Soprattutto, si vuole ridurre il ricorso al raffreddamento artificiale.

Gerard Evenden, capo dello studio di Foster + Partners, ha detto:

“Dal nostro lavoro in precedenza nel deserto abbiamo imparato che una delle cose più importanti è evitare di utilizzare quelli che chiamiamo materiali ad alta massa termica.

Se usi pietra o cemento nel deserto, il problema è che con il tempo si riscalda e diventa una massa termica. Questo perché irradiano calore e trattengono il calore. E poiché nel deserto vengono cotti ogni giorno, non si raffreddano mai.

Ciò significa che per ridurre la temperatura è necessario pompare nei sistemi per abbassare la temperatura all’interno di questi edifici perché questi edifici stanno diventando sempre più caldi.

Quindi, la struttura fisica degli edifici deve essere leggera. Materiali légers. Materiali semplici che si costruiscono insieme. Possono quindi essere trasportati come articoli finiti. Più articoli finiti trasportabili possiamo portare, meglio è. Ciò porterà non solo a edifici con una rapida reattività, ma porterà anche a costruzioni incredibilmente efficienti dal punto di vista energetico”.

Gli edifici saranno quindi un trionfo di leggerezza.

Red Sea Project, non solo l’hotel Southern Dunes

Sempre nell’ambito del progetto Red Sea Project, lo studio Foster + Partners ha progettato un hotel a forma di anello su palafitte e contribuirà alla trasformazione nel luogo turistico dell’isola di Shurayrah, che è il fulcro di questo progetto. Assomiglia a un delfino ma on è un’isola artificiale.

È una delle novantadue isole dell’arcipelago di cui abbiamo parlato prima. Quindi, si trova sulla costa occidentale dell’Arabia Saudita.

In questo arcipelago c’è il quarto sistema di barriera corallina più grande del mondo: coralli incontaminati e molte specie che, purtroppo, sono in via di estinzione.

Secondo i suoi ideatori, il Red Sea Project è il progetto di sviluppo turistico più ambizioso del mondo.

Ecologia (divieti)

In ottica ecologista, non ci saranno rifiuti in discarica, non ci saranno scarichi in mare e non sarà possibile utilizzare plastica monouso. Si punta a raggiungere la neutralità carbonica totale. Verranno usate anche l’energia solare e quella eolica.

Ecologia (problemi)

Ma non mancano i problemi, soprattutto per quanto riguarda il consumo di acqua. Infatti, i resort ne utilizzeranno più di 56.000 metri cubi al giorno. Una bella sfida.

Red Sea Project, un progetto principesco

Il Red Sea Project punta ad attirare turisti sulla costa araba del Mar Rosso. È stato addirittura il principe ereditario saudita Mohammad bin Salman a presentarlo, nel luglio 2017.

Grazie al Red Sea Project il Pil dell’Arabia dovrebbe crescere di 5,86 miliardi di dollari all’anno.

Il complesso si estenderà su 28.000 km2 di isole, spiagge, deserto, montagne e aree vulcaniche.

Inoltre, il progetto creerà settantamila posti di lavoro.

Nel 2022 apriranno anche un aeroporto, un porto turistico e alcuni centri ricreativi.

La provincia di Tabuk (ne parlò Tolomeo)

Il progetto coinvolge la provincia di Tabuk, in particolare la zona tra le città di Umluj e Al-Wajh.

La provincia di Tabuk si trova sulla costa nord-occidentale dell’Arabia Saudita, di fronte all’Egitto. Ha una superficie di 146.072 km² e conta circa 910.000 abitanti (dati del 2017). Il capoluogo è Tabuk.

Questa provincia ha una storia di 5.000 anni e coincide con cin la terra di Madyan. È attraversata dalla ferrovia Hejaz, che subì degli attacchi durante la rivolta araba del 1916-18. Inoltre, ci sono antichità, siti archeologici, siti paleolitici, incisioni rupestri, iscrizioni talmudiche e greche, fortezze, palazzi, mura e i resti della linea ferroviaria Hejaz e di un castello.

Tolomeo parlava di un luogo chiamato Tabawa che si trovava nella parte nord-occidentale dell’Arabia. Si riferiva a Tabuk?

Al-Wajh è una città della costa nord-ovest dell’Arabia Saudita. La città conta 50.000 ed è una delle più grandi della provincia Ha avuto un ruolo molto importante nel corso della rivolta araba durante la prima guerra mondiale.

Speriamo che il Red Sea Project aiuti anche lo sviluppo di un turismo culturale.

Umluj, Maldive (prima del Red Sea Project)

Umluj è una città della provincia di Tabuk che comprende 104 isole. La zona è stata ribattezzata “Le Maldive dell’Arabia Saudita”

La città si trova sulla rotta di molti uccelli migratori e di molte creature marine. Non serve allontanarsi dalla riva per vedere le creature marine. Le acque sono poco profonde.

Nella zona non sono ammesse navi di grandi dimensioni e traghetti. Possono entrare solo imbarcazioni piccole.

Umluj sta attirando sempre più turisti, sia dall’Arabia sia da molte altre parti del mondo.

Provincia di al-Sharqiyya

La costa orientale è più sviluppata di quella orientale. Coincide con la provincia di al-Sharqiyya, o Provincia Orientale, che è la più grande dell’Arabia Saudita. Ha una superficie di 710.000 km² e conta circa 3.300.000 abitanti (dato del 2004). Il capoluogo è Dammam.

Turismo in Arabia Saudita

Qualcuno avrà notato gli spot che invitano ad andare in vacanza in Arabia Saudita. Il 27 Settembre 2019 l’Arabia Saudita ha aperto al turismo internazionale .

Il governo sta sviluppando dei progetti per potenziare il settore e Il Red Sea Project rientra in questo contesto.

Fonte

Sito del progetto

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