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Cassina entra nel Registro Speciale dei Marchi Storici

Cassina entra nel Registro Speciale dei Marchi Storici di Interesse Nazionale

Cassina è stata fondata nel 1927 a Meda dai fratelli Cesare e Umberto Cassina.

CASSINA

Quest’azienda si occupa di mobili di design. Le dobbiamo pezzi molto iconici che sono nati nel secolo scorso. Per esempio, la poltrona Utrecht di Gerrit Rietveld e la Chaise Longue LC4 di Le Corbusier, Pierre Jeanneret e Charlotte Perriand. Ma è legata anche a designer più contemporanei come Patricia Urquiola e Philippe Starck.

Il 17 gennaio 2022 Cassina è stata inserita ufficialmente nel Registro Speciale dei Marchi Storici di Interesse Nazionale.

“Siamo estremamente orgogliosi di aver ricevuto questo prestigioso riconoscimento di eccellenza, simbolo del nostro legame con il patrimonio italiano. È un traguardo importante per Cassina, un’azienda caratterizzata da una grande storia e da innovazione e cultura”. Lo ha detto l’amministratore delegato di Cassina, Luca Fuso.

IL REGISTRO

Il Registro Speciale dei Marchi Storici di Interesse Nazionale ha lo scopo di tutelare i marchi manifatturieri storici italiani. È stato istituito nel 2020. Perché è stato creato? Si temeva che alcuni marchi storici italiani trasferissero i propri impianti di produzione in Paesi dove la manodopera ha dei costi più bassi e dove c’è meno burocrazia rispetto all’Italia.

Per farne parte, le aziende devono produrre in Italia. La dicitura “Made in Italy” è stata a lungo utilizzata dai produttori italiani come garanzia di qualità. Ma secondo gli economisti queste aziende avevano bisogno di un incentivo in più per non andarsene all’estero.

Le aziende che sono presenti nel Registro vengono definite “marchi storici di interesse nazionale” e possono aggiungere un logo speciale sui loro prodotti e sul loro packaging. Il logo può essere rosso, nero o verde.

Un’altra condicio sine qua per presentare la domanda di iscrizione all’anagrafe è che l’azienda esista da più di 50 anni.

Le aziende iscritte all’albo devono notificare formalmente al Ministero dello Sviluppo Economico se intendono chiudere o trasferire i propri stabilimenti produttivi all’estero. Se non lo fanno, vanno incontro a una sanzione che va dai 5.000 ai 50.000 euro.

IL TESTO DELLA LEGGE

Sul sito del Ministero dello Sviluppo Economico, che gestisce il registro, c’è scritto quanto segue.

“L’art.31 del D.L. n. 34 del 30 aprile 2019 (cd. Decreto Crescita) ha previsto che i titolari o licenziatari esclusivi di marchi d’impresa registrati da almeno cinquanta anni o per i quali sia possibile dimostrare l’uso continuativo da almeno cinquanta anni, utilizzati per la commercializzazione di prodotti o servizi realizzati in un’impresa produttiva nazionale di eccellenza storicamente collegata al territorio nazionale, possono ottenere l’iscrizione del marchio nel registro dei marchi storici di interesse nazionale, istituito presso l’Ufficio Italiano Brevetti e Marchi.

Il Decreto del Ministro dello Sviluppo Economico 10 gennaio 2020 ha istituito il logo «Marchio storico di interesse nazionale» che le imprese iscritte nel registro possono utilizzare per le finalità commerciali e promozionali e ne ha definito i criteri per l’utilizzo.

Con Decreto del Direttore Generale per la Tutela della Proprietà Industriale sono state definite le modalità attuative e gli aspetti procedurali relativi alla presentazione delle istanze per l’iscrizione dei marchi storici al registro. L’iscrizione al registro avviene automaticamente al momento dell’accoglimento dell’istanza depositata dall’utente che ne riceve espressa notifica.

Oltre alla rappresentazione del marchio, il registro contiene, per ciascun marchio iscritto, un numero progressivo di iscrizione, nonché i principali dati bibliografici dello stesso e della correlata istanza di iscrizione depositata”.

Questo D.L. “è stato convertito in legge, con modificazioni, dall’art. 1 della Legge 28 giugno2019, n. 58” (nda).

 

Cassina è anche il nome di un’azienda omonima che produce maniglie.

 

Fonte

 

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