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Dove andare a San Valentino? Vi diamo dieci spunti

Dove andare a San Valentino?

Dove si può andare a San Valentino?

Forse questo articolo arriva un po’ in ritardo e avremmo dovuto scriverlo prima. Chiediamo venia.

Alcuni suggerimenti (i viaggi all’estero) sono più per l’anno prossimo, sperando che la situazione covid permetta di girare un po’ più serenamente. Adesso la situazione sta migliorando ma un po’ di precauzione è ancora necessaria.

Prima di entrare nel vivo dell’argomento, due precisazioni.

1) L’elenco è assolutamente incompleto ed è basato sui gusti e le conoscenze di chi scrive.
2) Nella scelta, abbiamo tenuto conto del rapporti che una città ha con l’amore e con l’arte, l’architettura e la letteratura.

DOVE ANDARE A SAN VALENTINO IN ITALIA

1 Torino

Non potevamo che partire dalla città che ha un parco che si chiama Valentino (in cui c’è un castello). Secondo un’ipotesi, il nome deriva proprio da una cappella, che ora non c’è più, dedicata a San Valentino.

Fu acquistato Emanuele Filiberto di Savoia (non quello vivente ma quello vissuto nel XVI secolo, quello che trasferì la capitale del Ducato Sabaudo da Chambery a Torino).

Il parco è stato utilizzato per alcune kermesse come il Salone Internazionale del Gusto e l’edizione torinese dell’Oktober Fest.

Diciamo che la fama del Valentino oltrepassa i confini della città di Torino.

La città è stata capitale per poco più di secoli e questo fattore ha influito sull’estetica della città. Secondo Ceronetti ha la struttura tipica di una capitale.

La città mescola elementi “antichi” ed elementi contemporanei (come la Passerella Olimpica, l’Anello Olimpico e il Grattacielo della Regione Piemonte, progettato da Fuksas).

2 Roma

Naturalmente, non spetta a noi parlare della sua grande bellezza. Ci limitiamo a parlare di Ponte Milvio, per via dei lucchetti del romanzo di Moccia.

È sulla sponda nord del Tevere. Venne menzionato per la prima volta nel 207 a.C.

Fino all’inizio del XX secolo la zona in cui si trova non era urbanizzata.

È famoso per la battaglia omonima, che vide il trionfo di Costantino contro Massenzio.

3 Genova

Unisce via molto eleganti e signorili e dedali di viette (i carruggi nei dintorni del porto).

Ci sono molte cose da vedere: Palazzo Rosso, Palazzo Bianco, Palazzo Ducale, la cattedrale di San Lorenzo in gotico pisano e altro ancora. Consiglio: non andateci solo per l’Acquario. Anzi.

L’abbiamo inserita in questo articolo perché Fabrizio De André qualche canzone che parla d’amore l’ha scritta e non sono neanche male.

4 Milano

“Sapessi com’è strano sentirsi innamorati a Milano”, cantava Memo Remigi.

E un brano dei Baustelle s’intitola Un romantico a Milano.

Non vogliamo fare come Folco Orselli e invitarvi ad andare a passeggiare in Piazzale Maciachini ma al posto dell’asse Duomo-Castello, dei Navigli di Porta Genova e di Piazza Gae Aulenti vi suggeriamo:

Cimitero Monumentale (per il legame Eros-Thanatos);
Naviglio della Martesana con le sue ville (Gorla era chiamata la Piccola Parigi);
Monte Stella (Bottoni gli diede questo nome in onore della moglie).

5 Venezia

Vi suggeriamo un giro nelle piazze e nei sestieri più interni, dove potrete mangiare a prezzi contenuti. Da provare assolutamente i cicchetti (una sorta di tartine), le ombre e i tramezzini veneziani.

Non ci sono solo Piazza San Marco, il Canal Grande e Rio Alto.

Andate nel Ghetto, in cui sorsero i primi condomini: la popolazione cresceva ma le persone di origine ebraica non poteva lasciare il ghetto, che era delimitato. Trovarono questa soluzione: espandersi in altezza. Se ci pensate, qualcosa di analogo è successo a Manhattan e a La Valletta.

Chiudiamo con il Ponte dei Sospiri: i sospiri erano quelli dei condannati che andavano verso la prigione dei Piombi. Quindi, non c’è niente di romantico.

IN QUALI CITTÀ STRANIERE SI PUÒ ANDARE A SAN VALENTINO?

6 Lisbona

La città è caratterizzata dall’architettura neoclassica. Infatti, il 1 novembre 1755 ci fu un terremoto che devastò la città, che dovette essere ricostruita.

Il Tejo sembra il mare. Lo sovrasta il Ponte del 25 Aprile, il giorno della Rivoluzione dei Garofani, che pose fine alla dittatura. 25 aprile 1974. Il ponte porta a Belem.

Imperdibili le pasticcerie.

L’abbiamo messa in questo articolo per via del fado e delle canzoni dei Madredeus: alcune sono molto romantiche.

Andare in Belgio a San Valentino

7 Bruges

In questa città è ambientato il romanzo Bruges la morta, che parla di un vedovo che s’innamora di una ragazza identica alla morte defunta.

Nel libro viene menzionata la processione del Sacro Sangue, che risale (almeno) agli inizi del XIV secolo.

Infatti, nella Basilica del Santo Sangue, secondo la tradizione, c’è un’ampolla con il sangue di Gesù.

A Bruges nacque Fiilippo il Bello, di cui era innamoratissima la moglie Giovanna la Pazza .

Inoltre, a Bruges è sepolta Maria di Borgogna, che era la madre di Filippo il bello.

8 Liegi

Ecco un’altra città belga dove andare a San Valentino.

È soprattutto la città natale di Simenon e il rapporto Maigret-Moglie di Maigret esprime bene l’idea di amore coniugale.

Liegi è detta la “Cité ardente” e anche se l’origine di questo soprannome non ha niente di romantico (un incendio devastante) ci piace collegarlo alla passione.

Se ci andate, mangiate le gauffre e godetevi il loro profumo.

La stazione è bellissima e in generale la città merita una visita di qualche giorno.

San Valentino nell’Impero Asburgico (potevamo metterci anche Milano)

9 Praga

Non possiamo non mettere la città dov’è ambientato il romanzo L’insostenibile leggerezza dell’essere, che tra le tante parla di una grande storia d’amore e di tradimenti.

Il tema dell’amore ritorna anche in altri romanzi di Milan Kundera anche se non è centrale. Ricordiamo Il valzer degli addii, Amori ridicoli, Lo scherzo, La vita è altrove, Il libro del riso e dell’oblio.

10 Vienna

Città stupenda, ricca d’arte e di cultura. È legata anche al Liberty e alle avanguardie. Per alcuni secoli è stata probabilmente la città più importante del mondo. Alcuni nomi legati a Vienna e all’amore: Mozart, Beethoven, Freud, Klimt.

E come non citare Sissi e Franz Joseph?

Tuttavia, il motivo principale per cui ne stiamo parlando è l’uso del cioccolato nella pasticceria viennese e austriaca in generale: sacher, palle di Mozart e altri dolci ancora

E se non avete mangiato la sacher fatta in Austria non avete mangiato la sacher.

Tra l’altro, se ne contendono la paternità la Demel (che mette un solo velo di marmellata) e l’Hotel Sacher (che ne mette due).

Ps

Anche la pasticceria piemontese usa molto cioccolato: gianduia, bonnet e marche celeberrime.

 

Vi sono piaciuti i nostri consigli sui posti dove andare a San Valentino? Fatecelo sapere.

Articolo correlato: Dalla stazione di Liegi ai fumetti di Charleroi

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