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Gibigiana, la lampada design per non disturbare

Gibigiana

Ne abbiamo fatto cenno settimana scorsa: stiamo parlando della Gibigiana. Si tratta della lampada con specchio progettata da Achille Castiglioni.

DECRIZIONE DELLA GIBIGIANA

Sul sito della Fondazione Achille Castiglioni viene definita così:

Apparecchio illuminante con luce riflessa concentrata e orientabile.

La Gibigiana è fatta così: ha una struttura in alluminio portante, il trasformatore, l’interruttore con variatore di intensità, il fusibile e la sorgente luminosa diretta verso l’alto.

Un involucro isolante contiene tutte le parti interne. Questo involucro isolante fa sì che la lamiera non si surriscaldi.

COME FUNZIONA

L’interruttore della Gibigiana si trova sul dorso della lampada e ha un variatore d’intensità. Il variatore d’intensità è fatto di plastica e ha una forma ricurva. Questa forma ricurva favorisce il lavoro di pollice e di indice. Nella parte sopra della Gibigiana c’è un riflettore metallico rotondo. È qui che c’è lo specchio. Grazie a una vite senza fine si può orientare.

Sul sito della Fondazione Achille Castiglioni c’è scritto che “riflette, senza abbagliamenti, un concentrato fascio luminoso, proveniente dalla sorgente occultata.

Questo sistema di illuminazione fornisce un fascio di luce concentrata direzionabile ideale per svolgere attività che richiedano attenzione e concentrazione in un ambiente con scarsa o nulla illuminazione, ad esempio leggere a letto senza disturbare un’altra persona.

Il nome nasce dai ricordi d’infanzia quando i bambini si divertivano a riflettere i raggi solari con un piccolo specchio o un pezzo di vetro, facendo la “gibigiana”, così come veniva chiamato questo gioco, un po’ dispettoso, nel termine popolare lombardo”.

UNA PAROLA DEL MILANESE

Ecco la definizione che dà la Treccani di Gibigiana.

Gibigiana (o gibigianna) s. f. [voce milanese., di etimo incerto]. – Balenìo di luce riflesso su una superficie da uno specchio, da un vetro, da un liquido, ecc.: si divertiva a farmi la g. sugli occhi con uno specchietto; l’acqua del catino, muovendosi, fa la g. sul soffitto. Scherz., non com., donna che vuole apparire elegante a ogni costo.

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