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Specchio Milo, una storia millenaria circolare

Foto dello Specchio Milo

Lo specchio Milo è un esempio di specchio progettato da un designer famoso (nonché archistar). In generale, è un esempio di oggetto di uso quotidiano o di complemento d’arredo creato da un architetto importante.

CHE COS’È LO SPECCHIO MILO?

Questo specchio si chiama così perché la sua forma ricorda la Venere di Milo. Infatti, il suo ideatore, Carlo Mollino, si è ispirato alla statua.

Lo ha disegnato per l’azienda Zanotta nel 1937.

I materiali di cui è fatto sono il cristallo dello specchio e l’acciaio inox del nottolino con cui si appende. Infatti, Milo è uno specchio da parete. È alto 81 centimetri e largo 43.

Viene considerato un esempio di eleganza e di sinuosità delle linee.

CHI ERA CARLO MOLLINO?

Carlo Mollino è stato architetto, designer, fotografo e aviatore. È nato a Torino nel 1905 ed è morto sempre a Torino nel 1973. Quindi, ha fatto lo specchio Milo quando aveva 32 anni. Il suo ultimo lavoro è stata la ristrutturazione del Teatro Regio della sua città, proprio nel 1973.

A proposito di statue, ha collaborato con lo scultore Umberto Mastroianni, zio di Marcello.

Anche le linee sinuose sono tra caratteristiche principali delle sue opere di design.

LA VENERE DI MILO (CON CASSETTI E SENZA CASSETTI)

La statua greca non ha ispirato solamente lo specchio Milo, ma anche, tra le altre cose, la Venere di Milo con Cassetti di Salvador Dalì, opera dalle implicazioni psicanalitiche datata 1936. Infatti, Dalì aderì al movimento surrealista, che s’ispirava a Freud.

D’altra parte, probabilmente Dalì non amava la scultura classica e questa è la sua unica opera che si rifà all’antichità. Anzi, sembra proprio dissacratoria (al contrario dello specchio Milo, che è un omaggio).

L’opera si trova all’Art Institute of Chigago. Gli Stati Uniti hanno un legame molto forte con l’arte un po’ particolare vista la presenza del MoBa a Boston e del Vessel a New York.

Secondo Dalì significa oltrepassare i consolidati canoni di bellezza ideale tipica dell’arte classica. (Citazione da Wikipedia).

Il re, il contadino e altre figure

Lo specchio di Mollino si chiama così perché s’ispira alla Venere di Milo. A sua volta, la Venere di Milo si chiama così perché è stata ritrovata sull’isola greca delle Cicladi sud occidentali (c’è anche la grafia Milos, dal greco Μήλος, Melos). La trovò per caso un contadino greco, Yorgos Kentrotas, l’8 aprile del 1820. Stava scavando vicino a un teatro, la vide e gli piacque.

Finì in mano ai militari ottomani. Nel 1820 la Grecia faceva ancora parte dell’Impero Ottomano (ottenne l’indipendenza nel 1822). E poi l’isola si trova nell’Egeo, proprio nella parte che guarda verso la Turchia.

Adesso la statua si trova al Louvre grazie anche a un ufficiale della marina francese, Olivier Voutier. Voutier la acquistò dagli ottomani tramite l’ambasciatore francese a Istanbul, il marchese de Rivière, che a sua volta la donò al re Luigi XVIII, che a sua volta la donò al Louvre. (fonte)

Se abbiamo un opera di design come lo specchio Milo lo dobbiamo un po’ anche a loro.

CHIUSURA A CERCHIO: IN QUALE MUSEO SI TROVA LO SPECCHIO MILO?

Un esemplare dello specchio Milo si trova al Thessaloniki Design Museum di Salonicco.

 

 

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