Architettura

Museo del Novecento: arriva il Secondo Arengario

Museo Novecento Milano

Il Museo del Novecento è un vanto di Milano, come la metropolitana e tante altre cose.

L’inaugurazione è avvenuta il 5 dicembre 2010. Ha quindi compiuto dieci anni. Il Comune di Milano, proprio in occasione di questo decennale, ha deciso che deve raddoppiare. Raddoppiare è la parola più appropriata.

Il Museo del Novecento di Milano sorge in Piazza del Duomo, sullo stesso lato di Palazzo Reale, dell’Arcivescovado e dell’Arengario. E questo progetto riguarda proprio l’Arengario. Anzi, il Secondo Arengario, per essere precisi.

I BROLETTI DI MILANO

Perché abbiamo precisato “Secondo Arengario”? Il nuovo Arengario è stato progettato da Portaluppi, Magistretti, Muzio e Griffini ed è stato realizzato tra il 1936 e il 1956. Siamo in pieno razionalismo, quindi. È formato da due palazzi gemelli. Il Museo del Novecento si trova nel Primo Arengario, che nel 2009 è stato restaurato.

Senza contare che ce n’era già uno ed è quello che si trova in piazza dei Mercanti e che tutti chiamano Palazzo Rella Ragione. Nel Medioevo era la sede del broletto. Broletto e arengario sono sinonimi e indicavano la sede del governo comunale. Per inciso, lì vicino c’è anche il bassorilievo della scrofa semilanuta, l’animale simbolo della fondazione di Milano. Piazza dei Mercanti è adiacente a Piazza del Duomo.

Anche quello medievale era il Nuovo Broletto perché quello vecchio sorgeva dove adesso c’è Palazzo Reale.

Ritornando al Secondo Arengario, il progetto che lo riguarda vuole trasformarlo e unirlo al Museo del Novecento e si chiama “Novecentopiùcento”.

IL SECONDO ARENGARIO: OGGI E DOMANI

In pratica, lo si vuole unire al Primo Arengario, dove c’è il Museo del Novecento, per creare un unico spazio espositivo dedicato all’arte moderna e contemporanea. Ecco perché “raddoppiare” è la parola più adatta.

L’obiettivo è far nascere un museo in grado di competere con quelli più famosi del mondo.

Attualmente, nell’edificio del Secondo Arengario ci sono la sede dell’assessorato allo Sport e Tempo libero e quella del Municipio 1. Senza contare la Mondadori.

IL MUSEO DEL NOVECENTO ADESSO

Comunque, finora più di 4 milioni di persone sono state al Museo del Novecento, che è già diventato uno dei luoghi più rappresentativi di Milano. All’interno ci sono opere di Picasso, Boccioni, Piero Manzoni, Morandi, Modigliani, Carrà, Depero, Balla e di altri ancora. Si sviluppa su tre piani.

Con questo progetto diventerà più grande di oltre mille metri quadrati e potrà esporre un ulteriore centinaio di quadri. Adesso chi ci va può ammirare circa 4000 opere. Ha inglobato le opere del Civico Museo d’Arte Contemporanea (CIMAC), chiuso nel ’98. Si trovava al secondo piano di Palazzo Reale.

Il Quarto Stato ci accoglie al Museo del Novecento

All’inizio del Museo del Novecento c’è il Quarto Stato di Pellizza da Volpedo, stupefacente sia per le dimensioni sia per la tecnica, con pennellate fatte di lineette e puntini.

È vero che molti di noi ne hanno viste delle stampe, ma non rendono assolutamente l’idea della sua grandezza e della sua bellezza.

IL CONCORSO PER IL MUSEO DEL NOVECENTO

Il concorso è stato presentato ufficialmente il 22 dicembre. A causa delle misure di contenimento del covid 19 la presentazione è stata fatta in streaming. Vi hanno preso parte il sindaco di Milano Sala, il presidente dell’Ordine degli Architetti della Provincia di Milano Paolo Mazzoleni e il direttore Cultura del Comune di Milano Marco Edoardo Minoja, il direttore all’Urbanistica del Comune di Milano, Simona Collarini. E poi c’era Massimiliano Gioni, Associate director and director of Exhibitions, New Museum of Contemporary art, New York e Artistic Director, Fondazione Trussardi.

La prima fase del concorso scadrà per il 22 febbraio 2021 e ha lo scopo di far scegliere le 10 idee migliori.

Queste dieci passeranno alla seconda fase, che sarà aperta fino al 10 maggio 2021.

Il costo massimo è stato fissato a 29.000.000 euro, iva inclusa.

Il premio

Chi si aggiudicherà il concorso riceverà 60.000 euro. Entro 60 giorni dalla proclamazione dovrà perfezionare il progetto per renderlo realizzabile. Sia dal punto vista tecnico sia da quello economico.

Il secondo otterrà 12.000 euro e il terzo 8.000 euro. Gli altri sette 4.000 euro ciascuno. Tutti questi compensi comprendono l’Iva e gli oneri previdenziali (se dovuti).

Per saperne di più. cliccate qui.

GLI ALTRI CONCORSI DI CONCORRIMI

Questo è il cinquantesimo concorso indetto sulla piattaforma Concorrimi.

Concorrimi si è già occupata dell’ingrandimento e della creazione di musei, come nel caso del Polo museale di Casa Gramsci a Ghilarza e del Museo regionale di Scienze naturali di Torino. I 50 concorsi fatti finora (40 di progettazione e 10 di idee) hanno toccato 20 comuni e 10 differenti regioni. Vi hanno preso parte 9200 soggetti, di cui il 10% di provenienza estera.

Concorrimi

Che cos’è Concorrimi? Si tratta del primo sistema concorsuale telematico d’Italia. Consta di una piattaforma web e di un sistema procedurale ed è stato realizzato dall’Ordine Architetti Milano. I suoi punti di forza sonio la semplificazione delle procedure concorsuali, la trasparenza, l’anonimato, la partecipazione aperta, la certezza dei tempi e dei risultati, il risparmio economico e l’immediatezza gestionale e logistica.

UNA PIAZZA IN DIVENIRE (MUSEO DEL NOVECENTO A PARTE)

Si tratterà dell’ennesima trasformazione di Piazza del Duomo a partire dagli Anni Ottanta del XIX secolo. Possiamo ricordare la demolizione di quartieri secolari e malfamati come il Bottonuto e il Rebecchino, la chiusura al traffico e il fatto che da molti anni non ci possano più essere le insegne pubblicitarie luminose. Per saperne di più, cliccate qui.

Palazzo Reale

Ma per restare in tema di edifici modificati, quello che ha avute di più è Palazzo Reale. Quelle più famose le ha fatte il Piermarini, che alla fine del 700 lo rese del tutto neoclassico, eliminando ogni elemento di architettura lombarda. Ne hanno anche tagliata una parte per far passare l’attuale via Carlo Maria Martini, ex via dell’Arcivescovado.

Palazzo Ma Palazzo Reale ha cambiato anche funzione: sotto Napoleone e gli Asburgo era proprio un palazzo reale, sotto la dinastia Visconti-Sforza fu il Palazzo Ducale (nella sua cappella venne assassinato Giovanni Maria Sforza) e adesso è solo uno spazio espositivo. Per saperne di più su Palazzo Reale e la sua storia, cliccate qui.

È il Duomo quello?

Senza considerare che lo stesso Duomo raffigurato nei quadri del Settecento è riconoscibile a stento: privo di guglie. La Madonnina è arrivata solo nel 1774.

NON SOLO IL SECONDO ARENGARIO, MA ANCHE IL PRIMO

Vent’anni fa ci fu una gara per il primo Arengario e il presidente della giuria Achille Castiglioni. Il Museo del Novecento non c’era ancora, ma c’era già la cultura di cui è tempio.

 

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