Urbanistica

Milano cambia: i Visconti e Renzo Piano

Milano che cambia

Milano cambia continuamente, lo abbiamo visto in questi ultimi anni. Aldo Nove ha scritto un libro su questo argomento. Ma la Milano che cambia s’ispira anche a Elon Musk

MILANO CHE CAMBIA: IL FUTURO

Questo divenire lo viviamo ancora e non si arresta. Almeno fino al 2024. Infatti, nel luglio del 2023 dovrebbero terminare i lavori che trasformeranno l’aspetto della stazione di Sesto 1 Maggio Fs. Non solo della stazione, ma anche della zona circostante.

Infatti, questi interventi riguardano anche piazza Primo Maggio e la Città della della Salute. Il risultato si integrerà in modo armonico con il preesistente.

La Città della Salute dovrebbe essere pronta per il febbraio del 2024 e l’inaugurazione è prevista per il luglio del 2024,

Renzo Piano

È un progetto di Renzo Piano che coinvolge l’area tra la stazione e i luoghi dove sorgeva la Falck. Per la precisione, è un progetto dello studio Renzo Piano Building Workshop con Ottavio Di Blasi & Partners e SCE Project.

Il bando

La società proprietaria della zona è la Milanosesto, che ha pubblicato il “bando di gara con procedura ristretta per la costruzione della nuova stazione ferroviaria e della piazza adiacente, che verranno realizzate nella zona Nord della città“. Sempre la Milanosesto ha detto che si tratta del “più grande progetto di rigenerazione urbana in Italia, e uno tra i principali a livello europeo“.

Il bando è stato lanciato qualche mese fa, in estate, ma i lavori inizieranno nel 2021.

Il valore dell’appalto è di 15 milioni di euro.

Fruibilità

I percorsi verranno messi in sicurezza per far sì che la stazione possa essere utilizzata normalmente dai viaggiatori.

Atm e il sottopasso

Si sta valutando la realizzazione di un sottopasso pedonale diretto tra la stazione della metropolitana e la Città della Salute.

L’assessore all’Urbanistica di Sesto San Giovanni Lamiranda ha detto: “Rimane aperta una finestra di riesame sull’utilità effettiva del nuovo sottopasso ferroviario dedicato al trasporto pubblico e la creazione in sostituzione di un sottopasso pedonale diretto di collegamento tra mezzanino MM Sesto Primo Maggio FS e Città della Salute”. Si saprà qualcosa di più a gennaio.

La passerella

È prevista la realizzazione di una passerella di vetro. Servirà a unire le due zone di Sesto divise dalla ferrovia. Le due parti sono quella del centro della città e le aree ex Falck. Misurerà 89 metri ×18 e passerà sopra i binari.

La stazione

La stazione sarà in ferro e in vetro e avrà una copertura fotovoltaica. Questa copertura genererà tutta l’energia necessaria per la struttura.

L’ispirazione del progetto viene proprio dalle stazioni famose realizzate in ferro e vetro.

Nella stazione ci saranno negozi, servizi e altre attività commerciali. Inoltre, da lì si potrà vedere il parco urbano Unione. Si potrà accedere al parco dalla stazione.

Architettura, urbanistica, socialità

Tutto questo si svilupperà su un’area di più di 1,45 milioni di metri quadrati. Sono previste l’applicazione di modelli di inclusione sociale, di sostenibilità e di efficienza energetica.

Dopo l’Isola, un altra riforma urbanistica con intenti sociali per la Milano che cambia

Infatti, non è solo una trasformazione architettonica e urbanistica, ma si vuole creare qualcosa che vada incontro alle esigenze delle persone e che crei una coesione. Questo intento è visibile anche nella realizzazione della passerella.

Si vuole creare “un ponte animato e vissuto che, oltre a integrare la funzione di servizio e ristoro, funge da interscambio tra la sottostante linea della metropolitana, le linee ferroviarie e gli autobus di superficie”. In tempi di pandemia, cresce la voglia di socialità.

La città della Salute

Nella Città della Salute e della Ricerca ci saranno le nuove sedi dell’Istituto Nazionale dei Tumori e dell’Istituto Besta.

La prima parte

Il lotto Unione 0 sarà la prima area del progetto MilanoSesto che verrà realizzata. I lavori si devono concludere entro la fine del 2021. Sarà grande più di 155.000 metri quadrati. Ci saranno spazi direzionali, aree residenziali e aree commerciali. Verrà realizzata anche una parte del parco.

Il verde

Il grande Parco Urbano si estenderà su un’area di 2,5 ha, insieme al parco della Città della Salute e della Ricerca e alle altre aree verdi (tra cui il Parco Unione) e sarà uno dei fulcri del progetto. È stato concepito per creare uno scambio continuo tra gli spazi esterni quelli interni. E per essere sicuro.

In tutto, le aree adibite a verde si estenderanno su una superficie di oltre 50 ha. Ci saranno 15 km di circuiti ciclopedonali e circa 10.000 alberi nuovi.

Le aree pubbliche occuperanno ¾ della superficie complessiva.

I principali soggetti coinvolti: Milanosesto (soggetto promotore), il Comune di Sesto San Giovanni, Bizzi & Partners Development e Tectoo.

MILANO CHE CAMBIA: IL PASSATO

Ma, lo abbiamo detto, Milano non cambia solo adesso.

Ai tempi dei Visconti e anche prima: Milano cambia nei secoli

La rivista Urbanlife ha provato a immaginare come potesse essere la città ai tempi dei Visconti e degli Sforza. Compito difficile non perché manchino dei monumenti dell’epoca, ma perché sono decontestualizzati.

In particolare, ha provato a ricostruire l’immagine del Palazzo dei Visconti, quello che oggi è il Palazzo Reale, e piazza dell’Arengo, che trovava in un punto dell’area che oggi è occupata da piazza del Duomo.

Palazzo Reale adesso è l’unico edificio a essere fuori assetto rispetto alla piazza. Infatti, la piazza è allineata al Duomo, ma quando il Palazzo è stato costruito, il Duomo non c’era ancora e la piazza era molto diversa da ora.

Il Palazzo nacque come sede del Broletto.

Non ne sappiamo molto di quando era il Broletto. La cosa più importante è che fu la prima sede del governo del Comune di Milano, nel Basso Medioevo.

Matteo e Azzone Visconti ne fecero la residenza della dinastia. Possiamo visitare la cappella palatina di San Gottardo e leggere qualche saggio. C’è anche la Torre di via delle Ore.

Tra il 1933 e il 1934 alcuni lavori di restauro riportarono alla luce alcune parti trecentesche del palazzo.

Quello che resta della Milano che cambia

Il 22 settembre 1936 ci fu un intervento per rimuovere l’intonaco. riscoprire le parti gotiche coperte dal Piermarini ed evitare la demolizione, ma fu inutile.

Trovarono sei finestroni a sesto acuto, che probabilmente erano delle bifore. Non c’era più niente del sostegno centrale, che s’ipotizzò essere una colonnina.

Tra gli elementi del palazzo trecentesco che sopravvivono dentro a Palazzo Reale ci sono le finestre di via Rastrelli, alcuni archi a sesto acuto che si trovano al piano terra, gli archi acuti del corsaletto gotico e la colonnina murata a metà che si può vedere nel corridoio del primo piano nell’ala est del palazzo. Anch’essa presumibilmente era parte di una bifora.

Si è dedotto che c’erano un porticato terreno e un piano nobile molti alto con delle bifore eleganti. Il secondo piano era meno alto del primo. Le sue finestre erano in cotto e a sesto acuto.

Il lato Nord del cortile maggiore del palazzo visconteo venne aperto per via della costruzione del Duomo.

Il Piermarini seguì la struttura antica del palazzo. Mise delle finestre classiche al posto di quelle barocche, che a loro volta avevano sostituito le bifore gotiche.

Conclusioni

Dai progettisti del Lazzaretto al Piermarini, fino ad arrivare a Renzo Piano e Boeri, per citare due casi recenti, i grandi architetti hanno sempre un ruolo da protagonisti nella Milano che cambia.

 

Fonti

Musk

Progetto di Sesto 1, Progetto di Sesto 2, Progetto di Sesto 3 (Parco)

Palazzo Visconteo

 

 

 

 

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