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Lucien Kroll, architetto belga, è morto

Bruxelles, la città di Lucien Kroll

L’architetto belga Lucien Kroll, noto per la sua architettura partecipativa e collaborativa, è morto all’età di 95 anni. Ha lavorato soprattutto in Francia, nei Paesi Bassi, in Germania e, naturalmente, in Belgio.

UNO DEI PROGETTI PIÙ FAMOSI DI LUCIEN KROLL

Kroll è morto il 2 agosto a Bruxelles, la città in cui era nato nel 1927, mentre passeggiava. Lo ha riferito il quotidiano francese Le Monde.

Il progetto più famoso di questo architetto è forse l’ampliamento del campus La MéMé presso l’Università di Lovanio, che è stato completato nel 1976. Il campus ospita una serie di strutture. tra cui residenze studentesche, una facoltà di medicina, un municipio e un ristorante. Gli edifici del campus sono stati progettati con la partecipazione degli studenti e hanno pareti interne mobili e partizioni. Questo consente agli utenti di modificarne l’aspetto.

Il progetto dell’ampliamento del campus La MéMé ha visto anche la collaborazione tra Lucien Kroll e l’ecologo olandese Louis Le Roy. Quest’ultimo ha creato i suoi giardini insieme agli studenti.

CON LA MOGLIE

Kroll ha a studiato alla scuola di arti visive della La Cambre. Nel 1951 si è diplomato e nel 1957 conosciuto Simone Kroll, che poi è divenuta sua moglie. Nel 1958 i due hanno fondato lo studio Atelier Kroll.

Insieme, hanno progettato diverse cose, tra cui la stazione della metropolitana Alma. Nel 2021, Lucien e Simone Kroll hanno ricevuto il premio alla carriera del Brussels Architecture Prize.

ELOGI E CELEBRAZIONI DI LUCIEN KROLL

Secondo Metalocus, un altro progetto che esemplifica l’approccio partecipativo di Kroll all’architettura è la ristrutturazione di un complesso residenziale in Normandia, che Kroll ha restaurato con l’aiuto delle persone che vivono negli edifici.

“Kroll era un architetto interessato più al comportamento umano, alla complessità e all’ecologia che all’estetica dell’architettura. Secondo lui, le città, i quartieri e gli edifici devono favorire l’interazione tra le persone. L’aspetto che dava agli edifici era una conseguenza e di questa visione non era la sua preoccupazione principale. Ha sempre avuto un profondo rispetto per il contesto, la storia, il paesaggio e le persone che abitano in un luogo”

Lo ha detto l’architetto olandese Rob Hendriks, che ha lavorato con Kroll per sei anni ed era un suo amico.

Puntare sui materiali sostenibili

Hendriks continua:

“Il lavoro di Kroll aveva spesso un focus ecologico e mirava a creare edifici adatti ai loro abitanti. A La MéMé, ha progettato un edificio capace di trasformazioni infinite.

L’edificio è costituito da strati indipendenti: la costruzione, le strutture che dividono lo spazio e la facciata.

Grazie a questa separazione, la struttura può essere riempita con tutti i tipi di programmi diversi senza perdere le sue caratteristiche di base. Con molti elementi di facciata diversi, Kroll ha dimostrato che la produzione in serie non deve portare alla ripetizione infinita di elementi identici. La Mémé è probabilmente uno dei pochissimi edifici che non ha bisogno di essere rinnovato, dal momento che è capace di infinite trasformazioni da solo”.

Lucien Kroll è famoso anche per il progetto di Ecolonia, un complesso residenziale che è stato costruito con materiali sostenibili. Ecolonia si trova ad Alphen aan den Rijn (Paesi Bassi).

 

(fonte)

 

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