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Bofill Levi, l’architetto catalano è morto di Covid

Ricardo Bofill era catalano

L’architetto spagnolo Ricardo Bofill Levi, fondatore del Ricardo Bofill Taller de Arquitectura di Barcellona, è morto il 14 gennaio. Aveva 82 anni.

La sua morte è stata annunciata sull’account Instagram del Taller de Arquitectura. Hanno messo una sua foto da giovane con la data di nascita e quella di morte.

È morto in un ospedale di Barcellona per complicazioni legate al Covid-19.

LE OPERE DI RICARDO BOFILL

Nato a Barcellona, ha studiato alla Scuola di Architettura di Ginevra. In precedenza, era stato espulso dall’Escola Tècnica Superior d’Arquitectura de Barcelona (ETSAB) perché era antifranchista. Nel 1963 ha fondato il gruppo multidisciplinare Taller de Arquitectura (Officina di architettura).

Dieci anni dopo, Bofill ha trasformato una fabbrica di cemento in disuso e parzialmente in rovina di Sant Just Desvern nella sede del Taller de Arquitectura e nella propria residenza. I lavori di ristrutturazione di cui necessitava l’ex fabbrica sono durati due anni. Tuttavia, le migliorie sono continuate per decenni.

La fabbrica era costituita da più di trenta sili, sale macchine enormi e gallerie sotterranee.

Oggi, la sede di Taller de Arquitectura è considerata “un manifesto costruito” e rimane una delle opere migliori di questa archistar.

Più o meno allo stesso periodo risale il progetto Walden 7.

Il Walden 7, che confina con la sede de Taller de Arquitectura, è un’espressione monumentale della plasticità del cemento. Ha diciotto torri e sette cortili interni interconnessi che formano un labirinto verticale.

“Il Walden è il più lontano possibile dal modello del blocco abitativo uniforme e ripetitivo”, ha detto lo studio.

Tra i progetti residenziali simili che ha realizzato in Spagna tra la fine degli anni ’60 e l’inizio degli anni ’70 ci sono il Kafka’s Castle e il The Red Wall.

In Francia e negli Stati Uniti

Dopo l’apertura di un ufficio a Parigi e una serie di grandi progetti in Francia (dovuti alla politica delle Villes Nouvelles), lo stile estetico di Bofill e del suo Taller de Arquitectura è cambiato molto.

A questo proposito, ricordiamo Les Arcades du Lac (1982), Les Temples du Lac (1986) e il Belvedere Saint Christophe (1986).

Le forme plastiche e le vernici brillanti dei progetti realizzati in Spagna cedettero il passo a frontoni, archi, pilastri e altri elementi di derivazione classica realizzati in calcestruzzo prefabbricato.

Inoltre, i prospetti postmoderni si affacciavano su grandi piazze e su altri spazi. Spazi che erano l’antitesi dei suoi cortili spagnoli, la cui idea di fondo è l’intimità.

L’ascesa dell’architettura postmoderna negli anni ’80 ha fatto sì che Bofill fosse cercato spesso al di fuori della Francia e della Spagna.

A Chicago, il Taller de Arquitectura ha progettato una torre per uffici di 50 piani a 77 West Wacker Drive (1992). Questa torre si affaccia sul fiume Chicago. Le facciate a griglia in vetro e pietra hanno proporzioni che ricordano il campanile di Giotto del Duomo di Firenze. Ma il classicismo più palese si ritrova alla base e alla sommità. Quest’ultima è descritta come “un tempio dalle proporzioni classiche”.

OMAGGIO

Tra progetti del XXI secolo del Taller de Arquitectura ci sono Terminal 1 dell’aeroporto di Barcellona e il W Barcelona Hotel. E poi, progetti nella Repubblica Ceca, in Marocco e altrove.

Da qualche anno i figli di Bofill, Ricardo Emilio e Pablo, sono a capo dello studio. Continueranno a portare avanti il lavoro del padre.

Lo studio è composto da più di cento professionisti di trenta nazionalità diverse.

Il Taller de Arquitectura ha annunciato che il 26 e 27 gennaio si terrà una commemorazione pubblica. Amici, parenti e ammiratori dell’architettura di Ricardo Bofill potranno visitare la sede dello studio e rendergli omaggio.

 

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Fonte: https://www.world-architects.com

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