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Architettura africana, una guida tedesca

Archiitettura africana

La casa editrice tedesca DOM Publishers ha annunciato la pubblicazione di una guida sulla storia dell’architettura africana. Questo libro sull’architettura nei Paesi africani si concentra in particolare su quelli dell’Africa Subsahariana. La guida, intitolata Sub-Saharan Africa: Architectural Guide, consiste in un collage di libri scritti con il contributo di quasi 350 autori. Curata da Philipp Meuser e Adil Dalbai, la collezione tratta della storia dell’architettura e degli edifici significativi di 49 Paesi del continente africano.

 

Inizialmente concepita come volume unico, la guida è stata divisa in sette libri che in tutto hanno 3.400 pagine. Il primo volume affronta la storia e la teoria dell’architettura africana, mentre ognuno degli altri sei libri si concentra su un gruppo di vari Paesi. Il secondo volume, per esempio, é denominato Africa Occidentale: dall’Oceano Atlantico al Sahel e si concentra su Paesi come Capo Verde, Burkina Faso, Mali, Senegal, Gambia e Niger. Ci sono anche il complesso della Fiera Internazionale di Dakar e un edificio che è stato distrutto da un vulcano.

 

L’idea di produrre una guida è stata di Philipp Meuser, che ha operato come architetto in un progetto in Africa Occidentale e ha incontrato difficoltà per trovare informazioni sull’architettura della regione.

 

Meuser, che è anche il proprietario di Dom Publishers, ha deciso di fare guida per l’Africa sub-sahariana nel 2014, l’anno a cui appunto risale il progetto di cui abbiamo parlato poco fa.

Così, i libri si basano sulla storia di 850 progetti architettonici diffusi nel continente e sulla contestualizzazione della cultura locale.

Affinché la guida affrontasse in modo esaustivo i principali punti dell’architettura della regione, gli autori hanno potuto usufruire anche dell’appoggio de una rete di specialisti locali.

Quest’opera della DOM Publishers verrà pubblicata il giorno 1° aprile del 2021. In questo momento, la guida è disponibile solamente in inglese, che è l’idioma originale della pubblicazione.

 

Per la prima volta l’architettura di ogni Paese subsahariano viene presentata singolarmente in ogni singolo capitolo. Alcuni di questi capitoli trattano per la prima volta in assoluto l’architettura contemporanea di certi Stati”, ha spiegato Dalbai.

 

Tra le opere presenti nella guida ci sono strutture storiche come l’arco della Piazza della Stella Nera ad Accra ed edifici contemporanei come il Centre de Santé et de Promotion Sociale di Kéré Architecture a Laongo.

 

Non è una guida in senso tradizionale, ma molto di più: contiene fotografie e informazioni impressionanti sui vari aspetti della cultura edilizia del continente africano.

 

Meuser alla rivista specializzata Dezeen ha detto che esistono sì pubblicazioni specializzate su aspetti particolari dell’architettura della regione subsahariana, ma che mancavano studi prestigiosi sull’architettura della zona vista nel suo complesso. Studi che esaminano l’architettura dell’Africa per se stessa e come una manifestazione di conflitto perpetuo o trasfigurazione romantica.

 

È una guida illustrata molto bene e si rivolge sia agli addetti ai lavori sia ai profani. In generale, si rivolge a chiunque abbia un interesse per l’Africa, ha detto Dalbai. Che non si capacita del fatto che negli altri continenti si sappia così poco dell’architettura africana. “Anche se non sorprende”, ha detto.

E ha aggiunto:

“Stiamo cercando di condividere il nostro processo di apprendimento con i nostri lettori, al fine di spargere la voce sulla diversità e la ricchezza architettonica dell’Africa, incluso il volume teorico della pubblicazione sui fondamenti teorici e il grande potenziale che l’Africa ha da offrire al dibattito globale sul futuro del architettura.”

La guida mostra sia dei progetti affascinanti sia l’architettura di edifici di uso quotidiano.

Gli autori in ciascuno dei 49 paesi prima hanno fatto ricerche approfondite in anticipo e solo in un secondo momento si sono affidati alle competenze delle persone del luogo.

“Spero di aver imparato a scrivere sull’Africa in modo tale da contribuire a un serio dibattito sull’architettura dei Paesi Africani. E non è solo un’affermazione politicamente corretta. L’Africa non è solo molto ricca di diversi tipi di architettura. Il continente è una grande risorsa per un dibattito teorico sul futuro della città”, ha concluso Dalbay.

Fonte/2

Fonte/1 (traduzione mia dal portoghese)

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