La Catalogna ha deciso di utilizzare il Metaverso (anzi, il Cataverse) per promuovere la propria cultura e la propria lingua.
È stato il ministro catalano per l’innovazione ad annunciare il progetto. Il ministro si chiama Daniel Marco.
Uno degli obiettivi di questo progetto, che si chiama Cataverse, è la promozione del turismo tramite la blockchain. Non che alla Catalogna manchino i turisti: infatti, Barcellona ogni anno è una delle città più visitate del mondo.
L’obiettivo è quello di far entrare i turisti più in connessione con la cultura catalana. Inoltre, questo progetto mira a incentivare l’uso di criptovalute. Già al festival Primavera Sound è stato possibile pagare con le criptovalute.
Sempre a Barcellona, a settembre, si terrà una mostra dedicata a Salvador Dalì. Questa mostra sarà possibile grazie al Barcellona Digital Center Idea, un museo che punta sulla nft e sulla blockchain.
Le opere di Dalì saranno riprodotte tramite ologrammi e installazioni che utilizzano la tecnologia blockchain. Sarà la voce di Dalì a fare da guida.
Ci sarà anche una sala del Metaverso, in cui gli avatar dei visitatori della mostra si muoveranno, ammireranno le opere e interagiranno tra di loro e con l’avatar di Dalì.
Cataverse è l’unione di Catalogna e di Metaverso. Il suo pay off (més que un metaverse) è simile a quello del Barcellona (més que un club).
DAL CATAVERSE ALLA TERRA
La rivista Domus a marzo ha scritto che in Catalogna sta tornando in auge la tecnica della volta catalana, che risale al XV secolo e che ha caratterizzato l’edilizia civile della Catalogna e della regione di Valencia fino al XX secolo. Questa tecnica permette la riduzione dei muri portanti e dà la possibilità di utilizzare materiali economici e che si possono trovare facilmente.
All’inizio del ventesimo secolo questa tecnica è stata abbandonata. Anzi, molte ristrutturazioni hanno nascosto le parti delle case fatte in questo modo. Ce ne si vergognava un po’.
Oggi si va in controtendenza e si vuole mettere in evidenza le volte catalane e molti interior designer ricevono l’incarico di trovargli l’abbinamento giusto, con i materiali più adatti. Sempre Domus ha scritto che lo studio Vallribera Arquitectes per ristrutturare una casa a Vallès, non lontano da Barcellona, ha puntato su mattoni a vista, cemento e pannelli fatti con scarti di legno (sono i più economici).
Insomma, in Catalogna da una parte ci sono il Cataverse, gli avatar e gli ologrammi e dall’altra ci sono case molto materiche e un recupero del passato. Voi che cosa preferite? Ditecelo nei commenti.